SVILUPPO NEL PRIMO ANNO DI VITA
Nascita Che cosa é successo ?
Primi giorni Dove sono ?
1°- 2° mese Ho fame, ma ho anche sonno
2°- 4° mese Voglio guardare
4°- 8° mese Fammi toccare
8°- 12° mese Devo andare
Eravamo al caldo, nell’acqua, con luci e suoni ovattati, nessuno che ci tocca, senza respirare e senza dover mangiare. In pochi secondi ci troviamo alla luce, al rumore, tra gente che urla e che ci afferra, con la paura di cadere perché non c’è più il liquido che ci sostiene, e poi la fatica di dover respirare e il sangue nel cuore che cambia percorso per andare ai polmoni, e il freddo; per fortuna nessuno ci aveva avvisato, ma soprattutto non avevamo scelta, dovevamo saltare e siamo saltati … nel mondo.
Dopo poche ore ci scopriamo lavati, asciugati, al caldo, toccati da vestiti morbidi, e finalmente possiamo dormire e riprenderci dalla fatica. A questo punto l’unica soddisfazione è quella di essere lasciati in pace e ogni tanto di essere presi in braccio per poter toccare e annusare la mamma da fuori (è bello scoprire che è più bella che da dentro). Dopo la faticaccia iniziale non abbiamo molto appetito, però succhiare è una cosa veramente piacevole e il latte della mamma, anche se poco, è pur sempre un pezzo di lei.
Passati i primi giorni, per le prime due o tre settimane di vita, dobbiamo soltanto mangiare e dormire; abbiamo ancora un sonno strano, spesso non siamo né veramente svegli né veramente addormentati, e poi non siamo ancora interessati a guardare e i rumori improvvisi ci danno fastidio, però è bello essere cullati e sgambettare dopo il bagno. Cominciamo a capire quando siamo in braccio alla mamma e a riconoscere la sua voce, però è ancora presto per comprendere il mondo fuori di noi o capire quando è giorno e quando è notte o distinguere la nostra mano da quella della mamma.
Dopo il primo mese riusciamo a vedere abbastanza bene; siamo molto interessati ad alcuni colori, come il rosso e il blu, e se vogliamo possiamo anche iniziare una specie di conversazione con le foglie degli alberi mosse dal vento (bisogna che i grandi capiscano che in casa stando sdraiati si vede solo il soffitto; è un po’ come essere in prigione). Tra i due e i tre mesi diventiamo capaci di girarci verso le voci interessanti e riusciamo a osservare bene gli oggetti, anche se ancora facciamo fatica a mettere a fuoco lontano e a vedere i rilievi e la profondità. La cosa più bella di questo periodo è imitare il sorriso della mamma; la cosa buffa è che lei pensa di imitare il nostro e così facciamo a gara a chi comincia per primo (è necessario avere molto tempo libero).
A 3-4 mesi molti di noi dormono meglio; quando non dormiamo però vogliamo stare svegli senza annoiarci e pertanto ci piace molto essere portati in giro per osservare e scoprire più cose possibili. Vogliamo stare in braccio non perché siamo dei bambini viziati, ma per poter vedere finalmente com’è questo mondo tutto nuovo; quando sapremo camminare andremo ad esplorare da soli.
In questo periodo è bello prendere un ritmo con la mamma e il papà; e mantenerlo è un vero piacere. E’ bello uscire tutti i giorni, anche sempre negli stessi posti, c’è molto da scoprire, e poi ci sentiamo più sicuri. E’ bello fare il bagno e poi tutti nudi stare a sgambettare, ma la cosa più bella rimane ancora mangiare succhiando, la novità è che adesso dopo mangiato ascoltiamo la mamma che parla e proviamo a risponderle. Invece non è piacevole stare nella confusione o vedere persone sconosciute o cambiare troppo i ritmi quotidiani.
Superato il quarto mese scopriamo che quello che si vede può anche essere toccato e afferrato. Capiamo che per conoscere veramente bisogna toccare ed eventualmente anche assaggiare; scopriamo che si può far cadere un giocattolo e che lanciarlo è ancora più divertente.
I grandi devono sapere che all’incirca tra i 6 e gli 8 mesi diventiamo più coscienti e consapevoli, cominciamo a sviluppare carattere e personalità, e soprattutto capiamo che la mamma non è un pezzo di noi e così cominciamo ad amarla come persona. In questo periodo, maggiormente che nelle altre fasi della vita, abbiamo bisogno di essere amati (e se non ci può essere la mamma, va bene qualunque altra persona ma che sia buona, paziente e sempre la stessa). Qualche studioso ha scoperto che se siamo amati, oltre ad essere felici, diventiamo più fiduciosi; essendo al contempo stimolati e rassicurati, diventiamo coraggiosi e audaci per progredire velocemente verso le successive fasi di sviluppo.
A questa età dobbiamo subire un piccolo tradimento: ci tolgono in parte il piacere di succhiare e ci obbligano a mangiare strane cose tramite un buffo attrezzo. Le pappe per noi rappresentano una fase delicata, occorre pazienza e gradualità per evitare di condizionare per gli anni futuri il rapporto con il cibo. Per noi è importante che questa fase sia gestita dalla mamma, altrimenti il ‘tradimento’ diventa doppio.
Tra tutte le fasi di sviluppo questa tra i 6 e gli 8 mesi è quella nella quale facciamo maggiori progressi perchè con la manipolazione diventiamo capaci di conoscere; è in questa fase che comincia ad emergere e a manifestarsi l’intelligenza e pertanto è importante che ognuno di noi possa vivere in un ambiente che permetta le esperienze (attenzione! non ci servono stimoli precisi e finalizzati che rischiano di essere inadatti, ma siamo capaci di trovare da soli nell’ambiente quanto ci serve per fare esperienze interessanti e utili).
In questo periodo è fondamentale che qualcuno ci parli (capiamo molto di più di quanto la nostra capacità verbale di risposta faccia immaginare). Oltre ad essere portati in giro, è utile che ci lascino giocare per terra sopra un tappeto o un materassino con attorno oggetti e giochi adatti alla nostra età.
Dopo gli otto mesi fino circa all’anno impariamo a muoverci, prima gattonando o strisciando e poi camminando. Nessuno può insegnarci a camminare, impariamo da soli ognuno quando vuole tra i 10 e i 18 mesi. Per allenarci il metodo più efficace è che ci lascino spingere il passeggino (o in casa una sedia, e poi provare ad arrampicarci sopra).
E’ inutile che il papà e la mamma si preoccupino troppo dell’inizio della deambulazione, non è questa il momento più importante del nostro sviluppo (ciò che dal punto di vista motorio ci caratterizza maggiormente dagli altri animali è la ‘pinza’ che riusciamo a fare tra il pollice e l’indice che permette manipolazioni fini; la stazione eretta serve proprio per avere le mani libere).
In questa fase di sviluppo l’intelligenza si esprime nella capacità di conoscere, riconoscere, cercare e ricordare gli oggetti e le persone; soltanto adesso riusciamo a capire che la mamma esiste anche quando non la vediamo e che un giocattolo esiste anche se nascosto sotto il tappeto.
A questa età la nostra vista e la nostra mano sono al servizio della nostra mente, i meccanismi del ragionamento si formano adesso; qualitativamente è in questo momento della vita che abbiamo il maggior sviluppo intellettivo: dopo l’anno il nostro peso è circa 1/10 di quello di un adulto, ma il peso del nostro cervello è già il 75% di quello che avremo da grandi, in questo periodo inoltre aumentano enormemente i collegamenti tra le cellule nervose, le famose sinapsi.
Anche se siamo cresciuti abbiamo ancora bisogno delle nostre abitudini e dei nostri riti rimanendo nel nostro ambiente abituale, nello stesso tempo però abbiamo una voglia irresistibile di provare e sperimentare cose nuove e difficili (questa è la molla dell’evoluzione senza la quale non sarebbe stato possibile nessun progresso e nessuna civiltà). Per risolvere questo contrasto abbiamo una sola possibilità: abbiamo bisogno di provare e di sperimentare avendo vicino la mamma o il papà (o qualche altro adulto gentile) che ci lascino fare, ma che intervengano subito se le cose si mettono male…
Ho letto con emozione questo pezzo… i miei complimenti dal cuore! Ho un piccolino (Marco) che tra dieci giorni compie tre mesi, che amo alla follia, che allatto, che sgambetta, sorride e fa le pernacchie come il suo babbo, un cucciolino che, per fortuna, ho sempre in braccio!!!
Grazie per queste parole e per questo sito (che ho conosciuto grazie all’associazione Il Nido di Bologna dove ho fatto il corso pre-parto…), grazie perchè siete un balsamo per il nostro (quello dei neo-genitori) cuore ed un’ancora per le nostre paure!!!
Silvia
meraviglioso più che un articolo un racconto, una favola fantastico un papà sereno e felice
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il mio bambino fa compiuto un anno il15 gennaio 2012, è bellissimo. Questo pezzo è sublime, leggendolo ho percorso il primo anno di vita del mio piccolino. Grazie.
è vero leggere questo articolo mi ha commosso, ho 3 figli la piccola ha da poco 5 mesi ed è sempre una grande emozione. Continuate sempre a raccontarci dei nostri piccoli in questo dolcissimo modo, non si finisce mai di imparare. Grazie deborah
Complimenti,
mi sono commossa anche perchè vedo mia figlia Rebecca, oggi 8 mesi e mezzo, in ogni riga che leggo. E ho scoperto alcuni punti di vista suoi che noi genitori abbiamo difficoltà a capire proprio perchè, pur essendoci passati anche noi, non abbiamo purtroppo ricordo.
Grazie per quello che ci avete fatto capire!
Cristina
Salve,
Ho una domanda. Ho gestito la fase dello svezzamento di mia figlia con le nonne , a giorni alterni danno loro la pappa, la sera e nel weekend me ne occupo io.inoltre, continuo ad allattare la piccola tutte le volte che lo richiede, anche se ormai ha 8 mesi. C’è qualche problema se non mi occupo io totalmente dello svezzamento?
Grazie
Cara mamma, a 8 mesi i bambini riescono già a diversificare molto bene la loro relazione con adulti diversi. La sua bambina con la poppata al seno soddisfa pienamente il suo bisogno di mamma, Le pappe le può ricevere tranquillamente da altre persone (purché attente e affettuose).