AUTOSVEZZAMENTO
Passare dalla ‘poppa alla pappa’ viene vissuto da molti bambini come un momento difficile e spesso la crisi investe tutta la famiglia. Gli schemi di svezzamento sono numerosissimi e probabilmente tutti validi, ma ciò che riguarda il cibo ha sempre una valenza culturale e sociale, e lo ‘svezzamento’ non è escluso da questa regola. Per questo non dovremmo considerare valida soltanto una ’ricetta’ per proporre ai nostri bambini un cibo diverso dal latte.
Da diversi anni abbiamo appreso che allattare all’orario richiesto dal bambino, dandogli la quantità di latte che desidera, rappresenta la modalità migliore di alimentazione nei primi mesi di vita. Per lo stesso identico motivo perché non dovremmo continuare a fidarci del bambino, della sua capacità di regolarsi in base all’appetito e quindi di autogestirsi la propria alimentazione? Se nel primo semestre di vita cerchiamo di adattarci ai suoi bisogni, per quale motivo non continuare anche nei mesi successivi?
Le attuali conoscenze pediatriche ci autorizzano a incamminarci su questo ‘nuovo’ sentiero a patto di attendere il compimento del 6° mese per iniziare l’introduzione di alimenti solidi o semisolidi. Questo schema è in linea con le indicazioni fornite dalla Organizzazione Mondiale della Sanità che propone di alimentare il bambino soltanto con latte nei primi sei mesi di vita posticipando lo ‘svezzamento’ dopo questo periodo.
Passato il 6° mese il bambino è abbastanza maturo per interagire in modo articolato con l’ambiente e con le persone, riuscendo a comunicare desideri e preferenze anche rispetto al cibo. Partecipando al pasto dei genitori mostrerà curiosità e interesse, desiderando imitare il ‘gioco’ che vede fare dai grandi. Seduto sul seggiolone o sulle nostre ginocchia sarà lui a decidere di passare dalla suzione alla masticazione indicandoci con decisione le sue preferenze (ricordiamoci che il bambino è già allenato al gusto perché nel periodo fetale, tramite il liquido amniotico, e poi attraverso il latte materno, egli ha già sperimentato il sapore dei cibi assunti dalla mamma).
Questa modalità che può essere definita di ‘autosvezzamento’ riesce a trasformare il momento delle prime pappe in un gioco graduale e personalizzato, evitando di farlo diventare occasione di crisi o di conflitto con i genitori. Il bambino che non mostra interesse per il cibo ha probabilmente bisogno di altro tempo per prepararsi a fare questa esperienza o semplicemente deve poter condividere questa nuova attività con le persone che lui ama e con le quali si sente sicuro.
Se ci pensiamo un attimo, fino al momento dello ‘svezzamento’ il bambino vive la propria alimentazione in stretto rapporto fisico con la mamma (e se mangia al seno si nutre addirittura di lei); non esiste un motivo logico perché anche nel rapporto con il cibo solido, almeno nelle fasi iniziali, questa relazione rassicurante e felice non possa continuare.
Che cosa può mangiare un bambino a 6-7 mesi? A questa età la principale differenza tra lui e i suoi genitori riguarda la funzione della masticazione; dovendo masticare senza denti avrà bisogno di cibo triturato e frammentato. Ricordiamoci inoltre che è meglio non aggiungere sale o zucchero al cibo e che alcuni alimenti (latte vaccino, uovo intero e pesce) sarebbe opportuno introdurli verso i 10-12 mesi per evitare reazioni allergiche nei bambini predisposti.
I cibi speciali per l’infanzia rimangono validi per quei bambini che vengono ‘svezzati’ molto precocemente (verso i 3-4 mesi), e quindi ancora immaturi, o per quelli che mostrano importanti predisposizione per allergie e intolleranze.
Il latte dovrebbe comunque rimanere il principale nutrimento nei primi anni di vita; assumere cibi solidi inoltre non significa dover interrompere l’allattamento.
Affinché il bambino possa partecipare al pasto e al cibo dei suoi genitori è però indispensabile che questi abbiano uno stile alimentare sano e corretto o che colgano questa occasione per migliorare la loro alimentazione; consideriamo che prima o poi il bambino arriverà comunque ad adeguarsi alle abitudini alimentari dei genitori mantenendole probabilmente per tutta la vita.
Ma quanto deve mangiare un bambino nel secondo semestre di vita? Come quando succhiava al seno potremo continuare a lasciargli mangiare la quantità di cui ci mostrerà di avere bisogno, in relazione al suo appetito e ai suoi ‘scatti di crescita’. Nel primo anno di vita non c’è nessun rischio di obesità e sovrappeso, perché il bambino ci chiederà di mangiare in maniera proporzionata ai propri bisogni nutritivi. Cerchiamo comunque di evitare i cibi ad alto contenuto calorico e di limitare quelli molto ricchi di proteine animali: in bambini predisposti una dieta di questo tipo può favorire il sovrappeso nell’età successiva.
Se accettiamo di fidarci di lui, non avremo bisogno di forzarlo a mangiare, perché sarà lui a chiederci e noi a concedere.
Condivido pienamente lo svezzamento proposto da Alessandro Volta. E’ un compito per noi genitori e non per gli scienziati delle diete.
Come genitori, il nostro compito è di controllare la qualità degli alimenti che proponiamo al nostro cucciolo. Lui, a sua volta, avrà la responsabilità di mangiarne se e quanto ne avrà voglia. Ma spesso noi genitori ci confondiamo e pretendiamo di saperne di più sulla quantità che il nostro cucciolo deve mangiare e ci dimentichiamo della qualità degli alimenti che dobbiamo offrire ad ogni età dei nostri bambini.
Bravo Alessandro!
Scrivo per chiedere un consiglio che non è mai davvero arrivato da nessuno. Mia figlia ha due anni e mezzo. E’ allegra, fantasiosa, un po’ mammona. E’ stata allattata 13 mesi. Ha sempre rifiutato il biberon, per cui anche ora beve il latte con il cucchiao. Finché le davo le pappe, tutto abbastanza bene. Poi, quando ha dovuto cominciare a sperimentare la masticazione è iniziato il suo/mio lungo, estenuante problema. Non vuole farlo, tiene il boccone nelle guance, piange. Sono spesso costretta a metterla davanti alla tv durante il pasto. Terribile, lo so. Tutt’ora, un bimbo di meno di un anno, anche con pochi denti o addirittura senza, è più efficiente. Cerchiamo ugualmente di proporle sempre qualcosa di un po’ solido, lei se va bene manda giù quattro-cinque pezzetti. Poi dobbiamo per forza passare a qualcosa di morbido o alla pasta piccola, che un po’ gradisce. Qualcuno condivide la mia esperienza? O ha qualche dritta per me? Centri, psicologi, o forse l’indifferenza? Gliene sarei grata.
Gentile Dottor Volta,
Le scrivo per chiederle consiglio in merito allo svezzamento che tra breve dovrò “intraprendere” con la mia Anna.
Fermo restando che ho intenzione di fidarmi (come per l’allattamento) della mia bambina, assecondando le sue richieste sui tempi e quantità, ho comunque dei dubbi in merito ai cibi da proporle, in particolare sulla carne. Il pediatra di Anna mi ha detto di darle carne da subito tutti i giorni, tuttavia sia io che mio marito tendiamo a non mangiare carne così di frequente, scegliendo cibi che riteniamo più sani (non siamo vegetariani, ma ci piace variare cercando di mangiare in modo sano).
Nei confronti di Anna però non vorremmo fare una scelta sbagliata, privandola di un cibo (la carne, appunto)forse indispensabile per i primi mesi di svezzamento.
Lei crede sia davvero necessario introdurre la carne da subito (sesto mese) con una frequenza quotidiana, oppure sa consigliarmi eventuali letture di libri in cui è possibile trovare ricette e cibi alternativi (non sostitutivi) alla carne?
La ringrazio fin d’ora,
Martina Cristanini
Gentile Dott.Volta ,
sono la mamma di una meravigliosa bimba di cinque mesi e, pensando allo svezzamento, trovo che l’alimentazione complementare a richiesta sarebbe l’ideale per la mia piccola. Avrei bisogno però di qualche consiglio perchè la mia pediatra non è concorde a questo tipo di svezzamento (già difendere l’allattamento fino al sesto mese è stato dificile) e io non so a chi altro rivolgermi.
Innanzitutto premetto dicendo che il dieci novembre cominceremo l’inserimento per qualche ora al nido (fino a gennaio starà lì fino a mezzogiorno ma poi dovrò riprendere il lavoro e allora starà lì fino all’una e mezza), secondo lei avrebbe senso questo tipo di svezzamento o no, considerato che dal venti novembre più o meno pranzerà lì?
Ho anche un altro dubbio, se per esempio a pranzo ci sono pasta, verdura e carne, io dovrei proporglieli tutti e tre o un alimento solo per volta?
L’ultima cortesia.. se conoscete qualche pediatra a Padova che sostiene questo tipo di svezzamento me lo potreste indicare?
Vi ringrazio da subito per l’attenzione,
claudia
Mi associo alla mail inviata da Martina Cristanini 15/luglio 2009 e carissimo dott Volta vorrei sapere che risposta hai dato!
Seguendo questa linea di (auto)svezzamento è nata l’idea tra alcune mamme di creare un forum come strumento di confronto e scambio di opinioni/informazioni.
Invitiamo chi è interessato a dare un’occhiata e daremo il benvenuto a tutti coloro che hanno scelto di seguire questa strada
http://www.autosvezzamento.it
ps: Dott Volta, le saremmo grate se potesse venire a visitare il nostro forum
3 mamme di giugno 2009
quanto ho letto mi ha un rasserenata , la mia bimba ha 10 mesi, a sei mesi ho iniziato con le pappe ma con grande fatica perchè lei non le gradiva ed ora a dieci mesi non le vuole più, vuole solo un cornetto di pane o le bricioline e butta per terra tutto ciò che io metto fra le bricioline come piccoli pezzettini di pollo , la mia preoccupazione , da premettere che prende il mio latte a richiesta e anche di notte,è dovuta al fatto che il pediatra dice che il ferro è contenuto solo nella carne e che nel latte materno è assente e quindi potrebbe diventare anemica.Romana
BUIONASERA DOTT. VOLTA,MI SAPREBBE INDICARE QUALCHE SUO COLLEGA A ROMA CHE MI POSSA SEGUIRE IN QUESTO PERCORSO DI AUTOSVEZZAMENTO?LA RINGRAZIO IN ANTICIPO.
PAOLA GIORDANI
Ho un bimbo di 6 mesi che continua a vomitarmi esageratamente quasi ogni pasto e non so più che fare. Al mattino do un biberon di 200. A pranzo 200-250 di verdure e carne se poi non mi mangia bene a pranzo do verso le 16 latte se no la frutta. Cena crema di riso con qualche cucchiaino di verdura o semolino e prima d dormire latte 200. È lungo 71 cm e pesa 7,530. sto esagerando col mangiare? Come mi devo comportare ?
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Per tutti coloro che sono interessati all’autosvezzamento, vorrei consigliarvi un’app con tante informazioni interessanti e un centinaio di ricette originali per i bambini e le famiglie.
L’app si chiama “Autosvezzamento – Guida e Ricette” e si puo’ scaricare gratuitamente da Google Play:
https://play.google.com/store/apps/details?id=blw.babyledweaning.recipes&%3Bhl=it&authuser=0