MI È NATO UN PAPÀ

Questa sezione del blog è dedicata ai papà (ma sono ben accette anche le mamme…) ed è pensata come occasione di incontro e confronto per coloro che stanno vivendo l’avventura di diventare padri.

Riporto alcuni brani dal libro che ho dedicato a questo argomento: Mi è nato un papà (Urra e Feltrinelli, 2010) per fornire alcuni spunti, lasciando però piena libertà a riflessioni, commenti e suggestioni.

Le vie della paternità (come quelle della maternità) sono infinite e tutte valide, l’importante è cercare di abbandonare paure e pregiudizi e lasciare che il cuore parli alla mente e la mente dia parole al cuore.


7 thoughts on “MI È NATO UN PAPÀ

  1. Ho letto tutto d’un fiato questo libro! Bellissimo! Bella soprattutto l’idea di inserire anche notizie scientifiche tra le pagine “romanzate” così il romanzo tiene in vita l’attenzione ma nel frattempo è didattico! Non immaginavo fosse un libro del genere, geniale!
    …In realtà penso che più che ai papà, questo libro piacerà un sacco alle mamme …quelle giovani…tutte a sognare di avere un marito del genere, così interessato a cosa stia succedendo alla propria compagna. Anzi mi immagino future mamme che lo regalano al marito perchè si acculturi un pò soprattutto riguardo ai sentimenti materni. Parlo per quelli che tornano dal lavoro e pretendono ancora di trovare la casa perfetta e la cena pronta… e a detta delle mamme (soprattutto superato il primo mese dopo parto) ne esistono ancora tanti mariti del genere.

    Vorrei gettare alcuni sassi nello stagno: mi chiedo se questo modo che hanno gli uomini moderni di interessarsi alla vita futura del nascituro e collaborare “in vece” delle mamme, sia in parte un modo istintivo di prendersi cura della propria prole intesa come sangue e discendenza (ma questo è ovvio in parte, ora come in passato) ma che soprattutto il resto NON SIA invece l’ennesimo modo che hanno gli uomini per intromettersi e controllare la vita delle donne? Insomma la maternità è sempre stata l’unico baluardo esclusivo delle donne, condiviso con le donne… e ora anche questo ultimo spazio personale sta lentamente crollando con la totale intromissione dei mariti che “vogliono” scegliere persino la carrozzina, stabilire come va messa la cuffietta prima di uscire e dir la loro alla compagna / moglie se esce troppo, esce troppo poco, piange spesso, non si dà da fare come dovrebbe …(ma parlo per esempi tra tanti…per carità…esistono anche mille altri aspetti positivi!)

    Trovo che il fatto che i padri siano arrivati al punto di scegliere la carrozzina, comprare i vestitini e simili…non sia una conquista ma esattamente l’opposto. Ciò che una volta era condiviso e compreso tra donne e con donne, ora è sotto l’ala protettrice dell’uomo che è subito pronto ad intervenire…perchè ora “anche lui” conosce tutto, sa, è competente e “può permettersi”. Può anche consigliare di dare una bella aggiunta di latte in formula se la compagna è stanca e allatta “troppo”. Poi l’uomo “passa e va” con le sue intromissioni, nel frattempo conduce la sua vita di tutti i giorni e lascia la donna sola con il suo bambino e non solo le proprie idee ma anche quelle del marito da dover gestire. Insomma la donna si trova ora a “gestire” anche il marito e ciò che lui pensa e desidera e vuole per questa gravidanza / figlio.
    Ho conosciuto diverse mamme che avrebbero voluto fare un parto naturale dopo il cesareo ma i cui mariti lo hanno pressochè vietato “perchè cosa vuoi rischiare quando il cesareo è così comodo e consigliato da tutti ? No tu non rischi e fai il cesareo” …e trovo che per tante altre decisioni diverse mamme si lasciano come…sedurre …da questi nuovi padri… Tipo tenere il bimbo nell’altra stanza perchè loro al mattino devono andare al lavoro e disturba, e alle mamme tocca alzarsi ad allattare.

    Ecco…non trovate che questo sia il rovescio della medaglia? Cose di cui un uomo non capisce nè capirà mai nulla (perchè mai potrà vivere nè provare una MATERnità) ora sono invece alla sua mercè…non saprei…forse soprattutto perchè noi donne di oggi vogliamo a tutti i costi condurre vita maschile lavorativa e dunque abbiamo bisogno anche del sostegno pratico casalingo che una volta era impensabile quando i compiti erano ben stabiliti. Quasi un do ut des : Ok da sola non ce la posso fare, dammi una mano a cucinare, far la lavatrice visto che lavoriamo entrambi…quindi…ok anche per gestire il bambino e ….la gravidanza, le decisioni che questa comporta ecc…Quindi mamme-materne smidollate- ma donne-toste fuori ( quindi in fondo ce la siamo meritata!!) chissà!

    Non so…più i bimbi crescono e meno gli uomini si dedicano! Già quando si arriva alla scelta della scuola materna anzi, del nido! Decidono sempre le donne! E alle donne restano tutte le rotture di scatole peggiori e a loro tocca gestire educazione, scuole, decisioni mediche importanti, il loro lavoro, la casa dove i mariti pensano solo a lavorare, tornare, giocare con i bambini nei momenti migliori (perchè in quelli peggiori…”sono nervosi e devono far altro” e uscire con gli amici).
    E allora perchè se gli uomini padri sono liberi di uscire, fare, andare e le mamme madri no (anche perchè alle mamme non frega niente di fare tutto ciò), le mamme madri devono comunque scendere a patti con le decisioni paterne sulla maternità? (tipo dare il ciuccio o meno, obbligare la moglie a tenere il bimbo nell’altra stanza perchè disturba .fare il cesareo programmato… Non è POTERE questo? L’uomo che finalmente riesce a prendere il potere anche sulla maternità…l’idea di avere una mogliettina a casa che cura il proprio discendente/re leone anche su sue indicazioni mentre lui continua la vita di prima! In questo senso dico che le donne si trovano a dover gestire il padre e il suo peso, oltre che il figlio!
    Non so se mi sono spiegata…ovviamente nessuno ha una risposta…ma la mia unica domanda, per riassumere è: non trovate che in fondo…in fondo…
    la gelosia paterna (tremenda) abbia portato gli uomini a “prendere potere” ? Lo vedete il potere o sono solo io ad interpretarla “anche” così ?(perchè per carità ho parlato per estremi opposti a ciò che trasmette il libro, ma esistono per fortuna la maggior parte di sfumature di grigio via di mezzo!).

    Ad una conferenza bellissima ho applaudito Frédérick Leboyer che è stato “spietato” contro questi nuovi mammi che spingono la carrozzina… e raccomandava alle donne di sbatterli fuori dalla sala parto e ritornare a gestire le cose femminili in proprio! ahahah…almeno spezzo una lancia a mio favore nascondendomi dietro a Leboyer!!! (scherzi a parte)
    Paola

  2. Proprio qualche giorno fa ho regalato il libro a mio marito, siamo in attesa ormai agli sgoccioli del nostro cucciolo/a (non abbiamo voluto sapere il sesso) per i primi di dicembre e devo dire che ho sbirciato il libro…davvero splendide le tue parole alessandro….l’altro invece non l’ho ancora preso…ma con tutti i libri che ho comperato ultimamente (non esagero ma saranno 200 euro di roba) forse è meglio mi calmi e questo lo prenda a prestito in biblioteca. Ciao ciao

  3. Mia moglie mi ha regalato questo libro 3 mesi fa, mi e piaciuto tantissimo. Il 25/11/2010 alle ore 23,32 e nata la nostra piccola Giada, questo libro mi ha aiutato a capire almeno un pò quello che stava accadendo a mia moglie. Non e come dice Paola che noi papà vogliamo entrare nelle cose che riguardano le donne, ma vogliamo solo partecipare alla crescita fetale di quei bimbi che sono anche nostri. Essere presenti in tutto e dare un consiglio (non costringere) sulle scelte delle cose da fare o da comprare e una cosa positiva perchè come dicono le nostre nonne per la prima volta i papà iniziano a capire che i figli non sono solo di chi li mette al mondo. Ho fatto anche l’esperienza di assistere al parto e li oltre a capire di essere inutile nella sofferenza di mia moglie ho anche visto con i miei occhi l’enorme forza che hanno le donne in quei momenti ( se non si partecipa non si capisce), e poi vedere quella testolina che viene fuori e una cosa indescrivibile….sono molto contento e rifarei tutto quel che ho fatto anche se ce ne sarà di nuovo l’occasione. Il libro l’ho consigliato anche ad altri papà ma lo consiglio anche alle mamme.
    Alessandro grazie ancora alla dedica per me e Giada

  4. Grazie per questo libro bellissimo!
    L’ho letto due volte, prima e dopo il parto.
    Tanti dubbi, tante paure in questo periodo, ma credo che quello che conti sia lo spirito con cui vadano affrontate.

    Poi vorrei direi una cosa a proposito di quello che ha scritto Paopask: io e mia mogie abbiamo vissuto al gravidanza ed il periodo attuale come una storia da vivere insieme. Alla luce di questo mi sembra che tutti i dubbi e le distorsioni, tutti i conflitti su “è mio o è tuo” svaniscano.

  5. Along with the whole thing that seems to be building throughout this specific area, many of your points of view are rather stimulating. However, I am sorry, but I can not give credence to your entire suggestion, all be it refreshing none the less. It appears to me that your commentary are actually not entirely rationalized and in simple fact you are generally yourself not entirely certain of the argument. In any event I did take pleasure in looking at it.

  6. Un bel libro per tutti i futuri papà come me che vorrebbero provare a capire un po’ di più di quello che sta succedendo, quello che è “normale” e come potrebbe cambiare la loro vita.
    La struttura metà romanzo – metà saggio ne rende piacevole la lettura e interessante i contenuti.
    Solo un appunto: la sezione “Il congedo di paternità” contiene informazioni relative al contratto dei dipendenti pubblici e questo andrebbe specificato (per gran parte dei futuri papà-lavoratori le condizioni sono ben diverse).

  7. For example, being searching for film, it is possible to select files by
    limiting their size – by using this option
    you may except low-quality films (SAT-Rip, CAM-Rip, Telesync).

    The two apps we discussed upper the couple support Bit
    – Torrent installations, but like Limewire these folks were a little worn because of
    this aspire. s busy, along with the timing is just right to come up
    with a follow-up appointment to speak serious business.

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